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Il pane di Giulia

    Torniamo un po' alle origini e parliamo di PANE. Mi stupisce sempre pensare a quante varianti ne esistano e a quanto, in fondo, sia un elemento presente in praticamente tutte le culture! Mi affascina studiarne le caratteristiche e soprattutto capire cosa crea le differenze di risultato pur utilizzando gli stessi ingredienti.
Molto spesso, tuttavia, il pane viene maltrattato e mal visto negli ultimi tempi: fonte eccessiva di carboidrati e troppo frequentemente accusato di disturbi a causa del suo contenuto di glutine.
Per quanto riguarda il primo punto, ahimè, l'unica via di fuga è avere un'alimentazione sana ed equilibrata e saper inserire il giusto quantitativo nel proprio apporto calorico giornaliero...mangiare la pasta O il pane e non entrambe le cose è già un buon punto di partenza. Non è necessario eliminare il pane dalla propria dieta per ridurre il quantitativo giornaliero di carboidrati assunti, né tantomeno serve a farvi dimagrire prima!
Relativamente al problema del glutine, come accennavo in questo mio post [ndr. che vi consiglio vivamente di leggere perché tratta un argomento ostico quanto necessario se si vogliono avere delle buone conoscenze di base], il fatto che molte persone scelgano di perseguire un'alimentazione glutee-free perché la digestione di prodotti da forno "normali" gli causa disagi è un comportamento molto frequente negli ultimi tempi e allo stesso tempo non corretta. Eliminare dalla propria dieta il glutine non essendo celiaci, infatti, può comportare effetti irreversibili al nostro organismo. Non essendo specialista, non voglio entrare nel merito.
Quello che ci tengo a evidenziare, tuttavia, è che i disagi che si attribuiscono erroneamente al glutine sono invece causati dal fattore tempo. Al giorno d'oggi consumiamo molto frequentemente cibi industriali contenenti quantità spropositate di conservanti e componenti che nemmeno sappiamo cosa siano e anche i prodotti da forno comprati nei panifici, spesso sono frutto di lavorazioni abbreviate. L'industria alimentare e la produzione artigiana devono stare dietro ai tempi e devono produrre grandi quantità; non si dimentichi, inoltre, che il mestiere del panettiere sta scomparendo sempre più, perché la vita di sacrifici richiesta non è più conciliabile con lo stile di vita moderno fatto di aperitivi e soft drinks (almeno prima del covid-19). La conseguenza di ciò è che i prodotti da forno, anche nei piccoli panifici, non seguono più i ritmi lenti di lievitazione e non sempre vengono nemmeno rispettati quelli delle farine a diverse forze [ndr vedi qui]. Le farine vengono additavate perché lievitino più in fretta con sostanze chimiche, le quali non sono così accettate dal nostro organismo, causandoci i disagi di cui si parlava sopra.

    Si tratta di un argomento molto ampio e non basta di certo un post per trattarlo. Ma come aggirare il problema? Cercando di limitare l'acquisto e il consumo di prodotti lavorati e prepararsi il più possibile le cose in casa.
Proprio l'altro giorno, una mia amica mi ha chiesto come potesse evitare di comprare il famoso pane bello, morbido, gustoso e dal sapore leggermente alcolico che dura nel sacchetto per più di una settimana [si, ovvio, parlo del classico bauletto]. Le ho detto di provare a farselo in casa, in fondo non è così difficile! Poi, però, ho anche pensato che per chi non è particolarmente appassionato o si sente di non essere portato possa essere ostica come cosa. Così ho deciso di sperimentare e portare in questo blog una ricetta semplice e veloce, spiegata passo passo e a prova di tutti, anche di chi è fuori casa tutto il giorno è ha una vita super frenetica! *.*


Ingredienti:

- 400gr di farina 0
- 200gr di acqua
-1gr di lievito di birra disidratato [2gr se decidete di farlo lievitare meno di 6h]
- 8gr di sale


Procedimento:

Propongo qui il procedimento per impastare a mano; qualora preferiate utilizzare la planetaria, procedete con lo stesso ordine di inserimento degli ingredienti e utilizzate il gancio in prima velocità.

La sera, in una ciotola inserite l'acqua a temperatura ambiente e il lievito, mescolando con un cucchiaio affinché quest'ultimo si disciolga nell'acqua e crei delle bollicine in superficie. Aggiungete quindi la farina e cominciate a impastare. Quando vedete che il panetto sta cominciando a strutturarsi, inserite il sale e continuate a lavorarlo affinché venga assorbito completamente. Lavorate bene l'impasto, scaricate le vostre tensioni giornaliere su di esso, vedrete che il vostro spirito ne troverà giovamento! *.*
Vi lascio qui un breve video di come affrontare questa prima parte di lavorazione.
Terminato l'impasto, potete procedere a schiacciarlo formando un rettangolo e piegarlo 3 volte su se stesso per 3 volte di fila e infine pirlarlo. Qui trovate un video di come svolgere questo secondo passaggio.
A questo punto, dategli la forma affusolata del bauletto e ponetelo in uno stampo foderato di carta forno, avendo cura di coprire l'impasto con della pellicola. Se avete impastato la sera, riponetelo in cucina e lasciatelo maturare tutta la notte. Ovviamente potete anche impastare la mattina e lasciarlo riposare tutto il giorno fino alla sera. Se, invece, avete tempistiche diverse, potete abbreviare la lievitazione inserendo più lievito (2gr): ad esempio impastare la a mezzogiorno per cuocerlo la sera. In questo secondo caso, vi consiglio anche di mettere la ciotola vicino a un termosifone o a una fonte di calore, oppure nel forno con la sola lucina accesa: aumentando la temperatura dell'ambiente circostante, favorirete l'azione degli enzimi lievitanti. Attenzione a non andare MAI oltre i 35°C, altrimenti ucciderete i batteri e annuserete il loro effetto lievitante.

Per la cottura, preriscaldate il forno a 230°C. Se avete una pentola in ghisa o in ceramica vi stra-consiglio di sfruttarla, non ve ne pentirete: ponetela pentola a scaldare dentro il forno, nel ripiano più basso. Raggiunta la temperatura, togliete la pellicola e inserite lo stampo o nella pentola, chiudendolo, oppure sulla grata posta nel ripiano più basso del forno. Cuocete per 45 minuti totali (se fate la cottura in pentola, 30 minuti a coperchio chiuso e 15 minuti scoperto) e comunque fino a raggiungere una buona doratura. Estraete dal forno e lasciate raffreddare su una gratella.
Et voilà: pan bauletto fatto in casa pronto e 100% naturale!

Potete anche pensare, una volta raffreddato, di tagliarlo a fette e congelarle, in maniera da averle sempre pronte e disponibili: vi basterà semplicemente estrarle dal congelatore e metterle qualche minuto nel tostapane!!


    Penso che come Giulia, molti altri vorrebbero rivedere le proprie abitudini alimentari e renderle più sane, oltre che sapere cosa mangiano! E spero che con questa mia ricetta sia più semplice e meno "pauroso" affrontare il meraviglioso mondo dei lievitati. Per questo la dedico a tutte quelle persone che vogliono impegnarsi per se stessi, per regalarsi una piccola attenzione e la soddisfazione di realizzare il proprio pane *.*

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